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Duet of Dr Dulcamara & Adina
Conductor – Tullio Serafin
Orchestra – Teatro alla Scala
Chorus – Teatro alla Scala
Year – 1958
LYRICS :
Interno della fattoria d’Adina.
Scena prima
Da un lato tavola apparecchiata a cui sono seduti Adina, Belcore, Dulcamara, e Giannetta. Gli abitanti del villaggio in piedi bevendo e cantando. Di contro i sonatori del reggimento, montati sopra una specie d’orchestra, sonando le trombe.
Coro
Cantiamo, facciam brindisi
a sposi così amabili.
Per lor sian lunghi e stabili
i giorni del piacer.
Belcore
Per me l’amore e il vino
due numi ognor saranno.
Compensan d’ogni affanno
la donna ed il bicchier.
Adina
(Ci fosse Nemorino!
Me lo vorrei goder.)
Coro
Cantiamo, facciam brindisi
a sposi così amabili
per lor sian lunghi e stabili
i giorni del piacer.
Dulcamara
Poiché cantar vi alletta,
uditemi, signori:
ho qua una canzonetta,
di fresco data fuori,
vivace graziosa,
che gusto vi può dar,
purché la bella sposa
mi voglia secondar.
Tutti
Sì si, I’avremo cara;
dev’esser cosa rara
se il grande Dulcamara
è giunta a contentar.
Dulcamara
(cava di saccoccia alcuni libretti, e ne dà uno ad Adina.)
«La Nina gondoliera,
e il senator Tredenti,
barcaruola a due voci.» Attenti.
Tutti
Attenti.
Dulcamara
Io son ricco, e tu sei bella,
io ducati, e vezzi hai tu:
perché a me sarai rubella?
Nina mia! Che vuoi di più?
Adina
Quale onore! un senatore
me d’amore supplicar!
Ma, modesta gondoliera,
un par mio mi vuo’ sposar.
Dulcamara
Idol mio, non più rigor.
Fa felice un senator.
Adina
Eccellenza! Troppo onor;
io non merto un senator.
Dulcamara
Adorata barcaruola,
prendi l’oro e lascia amor.
Lieto è questo, e lieve vola;
pesa quello, e resta ognor.
Adina
Quale onore! Un senatore
me d’amore supplicar!
Ma Zanetto è giovinetto;
ei mi piace, e il vo’ sposar.
Dulcamara
Idol mio, non più rigor;
fa felice un senator.
Adina
Eccellenza! Troppo onor;
io non merto un senator.
Tutti
Bravo, bravo, Dulcamara!
La canzone è cosa rara.
Sceglier meglio non può certo
il più esperto cantator.
Dulcamara
Il dottore Dulcamara
in ogni arte è professor.
Si presenta un notaro.
Belcore
Silenzio!
(si fermano)
È qua il notaro,
che viene a compier l’atto
di mia felicità.
Tutti
Sia il ben venuto!
Dulcamara
T’abbraccio e ti saluto,
o medico d’amor, spezial d’Imene!
Adina
(Giunto è il notaro, e Nemorin non viene!)
Belcore
Andiam, mia bella Venere…
Ma in quelle luci tenere
qual veggo nuvoletto?
Adina
Non è niente.
(S’egli non è presente
compita non mi par la mia vendetta.)
Belcore
Andiamo a segnar l’atto: il tempo affretta.
Tutti
Cantiamo ancora un brindisi
a sposi così amabili:
per lor sian lunghi e stabili
i giorni del piacer.
Partono tutti: Dulcamara ritorna indietro, e si rimette a tavola.